L'alcol


L’alcol, se abusato, può diventare una vera e propria droga in grado di modificare il funzionamento del cervello e quindi la percezione della realtà.

Se assunto per lungo tempo induce dipendenza.

L’uso è sconsigliabile a tutti, ma risulta particolarmente nocivo per particolari fasce di popolazione, come le donne in gravidanza, coloro che  soffrono di una patologia cronica e  i ragazzi prima dei 18 anni. In questi ultimi va a compromettere lo sviluppo fisico ma soprattutto quello cerebrale.

Durante l’adolescenza infatti, il cervello è sottoposto a numerosi cambiamenti. I lobi frontali e la corteccia pre-frontale, che sono alla base del pensiero razionale, del ragionamento, della capacità di prendere decisioni e di controllare gli impulsi, sono ancora in via di sviluppo. L’uso di alcol andrebbe a provocare gravi danni a breve e a lungo termine proprio in queste aree ancora in corso di definizione, che si manifestano con  depressione, problemi comportamentali e disturbi di personalità.
Le altre aree cerebrali che risultano particolarmente vulnerabili agli effetti dell’alcol, oltre ai lobi e alla corteccia prefrontale, sono:
  • il cervelletto , che controlla l’equilibrio e il movimento
  • l’ippocampo, che gioca un ruolo importante nella memoria e nell’apprendimento.
L’assunzione di alcol in forti quantità in giovane età potrebbe determinare in particolare, una riduzione del volume dell’ippocampo, con conseguenti deficit di memoria, incapacità di apprendimento e difficoltà verbali.